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Dalla pesca delle perle ai mercanti che commerciano in porti lontani, il mare ha svolto un ruolo fondamentale nella vita e nella storia degli Emirati Arabi Uniti

Data la natura dura e povera di risorse dell'ambiente desertico degli Emirati Arabi Uniti (EAU), il mare è sempre stato una parte importante della vita del Paese, soprattutto negli anni precedenti alla scoperta del petrolio. Dalla costruzione e dal commercio navale alla pesca e all'immersione alla ricerca delle perle, la vita marittima ha svolto un ruolo centrale nella società e nella cultura degli EAU.

Questo ha creato un'intera industria marittima con capitani e marinai emiratini che erano esperti pescatori, con conoscenza dei tipi di pesce, delle tecniche di pesca con reti e ami e delle migliori zone di pesca in ogni periodo dell'anno.

Inoltre, con una nave per le immersioni, potevano raggiungere i luoghi più probabili per la presenza di banchi di ostriche e quindi sostenere la raccolta delle ostriche, che durava quattro mesi di fila. Inoltre, intraprendevano lunghi viaggi verso porti lontani come Kerala in India e Mombasa in Kenya.

GALAFAH (COSTRUZIONE NAVALE)

La Galafah (costruzione navale) era un'abilità molto apprezzata in epoca pre-petrolifera, poiché le barche erano essenziali per la pesca, il commercio e la pesca delle perle. Le barche venivano costruite con tronchi di palma, legno importato e corde fatte con fibre di palma. Le imbarcazioni venivano sigillate utilizzando del cotone per riempire le fessure tra il legno e poi l'intero scafo veniva rivestito con una miscela che, tra gli altri ingredienti, comprendeva Al Sill (grasso di balena) e Al Noora (un tipo di calce).

Tradizionalmente, esistevano quasi una dozzina di tipi di imbarcazioni emiratine, che variavano per dimensioni, capacità e scopo. Tra queste c'era la nave più popolare: i grandi dhow "Boum", usati più spesso dai mercanti. L'imbarcazione "Saffar" era usata dai mercanti per i viaggi a lunga distanza, mentre la "Qatt'a" era usata per brevi viaggi mercantili. Il "Jalibut", il "Bakara" e il "Sanbock" erano utilizzati per le immersioni nelle perle e per il trasporto di passeggeri. L'"Hoori" e la "Shovel" erano le preferite dai pescatori: l'Hoori poteva trasportare da tre a quattro persone e la Shovel fino a 15.

Ogni imbarcazione si distingueva per il Jellif (incisione) unico che si trovava sul legno dell'Al Raqqa (parte posteriore dell'imbarcazione). Un Jalalif (incisore) eseguiva l'incisione, che poteva includere iscrizioni e immagini, spesso di animali come falchi o cammelli.

PRINCIPALI PORTI DI DESTINAZIONE

Nel periodo pre-petrolifero, i mercanti emiratini viaggiavano molto, di solito verso i porti del Mar Arabico e dell'Oceano Indiano. Tra i principali porti di scalo c'era Aden, nello Yemen, che presentava una "Zona di Pace" con numerosi mercati e quartieri commerciali. Un porto importante in India era Mangaluru, dove si potevano acquistare legname tropicale, caffè e noci. Da questo porto, inoltre, i mercanti spedivano le piastrelle di mattoni rossi di produzione indiana ai mercati africani.

Mumbai era un'importante destinazione per le perle del Golfo. Il primo e più famoso mercato indiano delle perle, il Muti Bazaar, si trovava a Mumbai. Vi si potevano acquistare anche altri gioielli ed erano disponibili servizi finanziari come banche e assicurazioni.

L'isola di Socotra, al largo della costa meridionale dello Yemen, era importante per la sua posizione all'incrocio tra il Mar Arabico e il Mar Rosso. I mercanti emiratini si recavano a Socotra per scambiare le loro perle, stoffe e datteri con ghee, crostacei, pinne di squalo e yogurt. Anche l'olio combustibile poteva essere acquistato a Socotra, grazie ad un insediamento inglese situato lì.

A Mombasa, i mercanti emiratini acquistavano spezie, oro, avorio, cereali come miglio, sesamo, cocco e legname.

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Lo sapevi?

Tradizionalmente, il dhow di legno di Boum era la più grande imbarcazione del Golfo, con una lunghezza che andava dai 15 ai 37 metri - la lunghezza di tre scuolabus parcheggiati uno di fronte all'altro.